giovedì 16 agosto 2012

5. CENNI BIOGRAFICI DELLA SERVA DI DIO


Concetta Lombardo nacque a Stalettì, diocesi di Catanzaro-Squillace, il 7 luglio 1924 e fu battezzata il 16 dello stesso mese. Dopo solo sette mesi, deceduto il padre Gregorio, la madre Giovanna Rauti dedicò tutte le sue premure alla crescita e all’educazione cristiana delle due figlie orfane, Angela e Concetta, affrontando con fiducia in Dio continui sacrifici. La piccola Concetta assimilò docilmente l'insegnamento materno, dal quale imparò a stimare la preghiera e l’innocenza della vita. Frequentando poi la Chiesa, gustò la gioia di riflettere sulle verità della fede e di crescere nell’unione con Dio con la pratica dei sacramenti. Divenuta adolescente e ammirata per la sua avvenenza, Concetta fu assai più stimata nell'ambiente per la sua fervente pietà, per il candore della purezza, per l'affabile carità, per lo spirito di sacrificio. Trascorse gli anni giovanili in un tempo fortemente segnato dagli eventi e dalle conseguenze della seconda guerra mondiale
La sua fede semplice e sincera le dava la forza di dedicarsi con amore alle fatiche domestiche, ai lavori stagionali dei campi e agli impegni del suo mestiere di apprezzata sartina. Nel contempo la sua vita spirituale si rinforzava nella preghiera e nella partecipazione alle iniziative pastorali della Chiesa. Era una esemplare giovane di Azione Cattolica; svolgeva con zero il compito di catechista; aveva professato la Regola del Terzo Ordine Francescano e la osservava ispirando al Vangelo sentimenti e azioni. Aveva preso in considerazione una proposta di matrimonio nel quale, sfruttando il disegno di Dio su di lei, sognava di proseguire a realizzare la sua femminilità con un amore benedetto dal sacramento. Ma il progetto fu vanificato dalla passione di un uomo il quale, sebbene sposato con prole, prese a circuire Concetta nell'assurda pretesa di condurla a convivere con lui. L'uomo fu immediatamente respinto dalla famiglia Lombardo e con personale energia da Concetta, che per due anni pose in atto tutti i mezzi a difesa della sua dignità e purezza.
La mattina del 22 agosto 1948 Concetta si trovava in campagna con la zia Maria. Sul luogo si precipitò il pretendente, il quale, travolto dalla passione, le rinnovò la ignobile proposta con l'arma in pugno e al fermissimo diniego di Concetta: “NO! Non voglio offendere il Signore e dare questo dispiacere alla mamma”, la colpì a morte con due revolverate. Il fatto suscitò profonda impressione e molti affermarono di considerare la morte di Concetta come un vero martirio. Tale fama di martirio rimase viva per un certo tempo nell'ambito locale; ma emerse in tutto il suo splendore e si diffuse ampiamente quando i documenti conciliari e postconciliari sulla vocazione universale alla santità, sulla sacralità dell'amore che non consente profanazioni, sulla santità del matrimonio cristiano uno e indissolubile, sulla vocazione e missione dei laici nella Chiesa e sulla dignità della donna, indussero a prendere in considerazione modelli e testimonianze di vita coerenti.
La testimonianze di Concetta fu allora considerata di particolare interesse, per cui si diffuse presto il desiderio della sua glorificazione. La nobile aspirazione è stata accolta dall'Arcivescovo di Catanzaro-Squillace, S. E. Mons. Antonio Cantisani, il quale ha introdotto la causa di canonizzazione di Concetto Lombardo il 30 gennaio 1990, dando inizio al processo canonico sulla vita, le virtù e il martirio della Serva di Dio.
Autore: Padre Nicola Criniti
(Questo profilo è stato pubblicato in Bibliotheca Sanctorum, p. 802-804 - Città nuova)





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